Pubblichiamo il comunicato stampa diramato dall'associazione
DEBITI PA - UNINDUSTRIA, PAROLE CHIARE DALL’EUROPA, ORA SBLOCCARE PAGAMENTI A IMPRESE
Il Consiglio Direttivo di Unindustria, riunitosi a Roma sotto la presidenza di Maurizio Stirpe, esprime grande soddisfazione per le decisioni prese ieri a Bruxelles sulla possibilità di smaltire il pregresso dei debiti della Pubblica Amministrazione italiana verso le imprese senza nulla togliere al rigore nel bilancio e nei conti pubblici e si congratula con i Vice Presidenti della Commissione Europea Antonio Tajani e Olli Rehn, in perfetta sintonia con il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. Alla luce di questa importante decisione il Consiglio Direttivo di Unindustria invita il Presidente Nicola Zingaretti e i Sindaci del territorio regionale ad impegnarsi nel sollecitare il Governo ad attuare in tempi brevi il piano di intervento consentendo di attingere alle risorse bloccate dal Patto di stabilitànelle casse degli enti locali.
Finalmente - in un momento di grave crisi economica, soprattutto per le piccole e medie imprese, alla quale si aggiunge l’incertezza politica del Paese - dall’Europa è arrivato un segnale chiaro e concreto che va immediatamente sostenuto. Auspichiamo, quindi, che la Regione e tutti gli Enti locali del Lazio sblocchino almeno i due terzi dei 10 miliardi di debiti commerciali nei confronti delle imprese che continuano a erogare servizi alla PA senza essere pagate, bloccando ogni tipo di investimento e trovando grande difficoltà nel retribuire i propri dipendenti.
Queste scelte, se attuate rapidamente, rappresenterebbero un passo avanti importante per il ripristino di condizioni economiche normali, una svolta per il nostro sistema produttivo già fortemente penalizzato dalla mancanza di liquidità, dal calo dei consumi e dalla allarmante disoccupazione giovanile che nel 2012 ha toccato nel Lazio il 40%.
Inoltre, il Consiglio Direttivo di Unindustria chiede al Presidente Zingaretti di intervenire subito sul deficit sanitario, una zavorra che la nostra Regione si trascina ormai da troppi anni, aggredendo una volta per tutte i nodi strutturali che sono all’origine del disavanzo e liberando risorse che rimettano in moto l’economia regionale attraverso la rinegoziazione del debito regionale già rateizzato.