SPECIALE PORTICI (NA) - LE SUGGESTIVE IMMAGINI DELL'ANTICA E PARTECIPATA FESTA IN ONORE DEL PATRONO SAN CIRO

Dedichiamo il servizio a coloro che hanno perso la vita e sono rimasti feriti nel tragico incidente che ha funestato questa edizione


Un incedere solenne, cadenzato, scandito dalle storiche note che da decenni accompagnano la statua lignea di San Ciro nel suo cammino, tra ali di folla, per i vicoli antichi e le strade della città di Portici, nel napoletano, addobbate a festa con tovaglie ricamate ai balconi, stendardi color amaranto, come il manto del santo, e tappeti floreali, come quello di grande valore artistico dedicato per il 2013 all’anno della fede, realizzato in una delle zone più antiche del centro dell’hinterland partenopeo. Un legame forte quello tra il santo martire del III secolo d.C. e la comunità di Portici. Una profonda devozione per il santo eremita che iniziò verso la fine del Seicento, per poi intensificarsi nel XVIII secolo, quando nel 1764 una carestia colpì la città. La comunità invocò l’intercessione di San Ciro, noto nel napoletano per la sua qualità di taumaturgo. In segno di gratitudine i cittadini chiesero ed ottennero che parte delle reliquie del santo, un frammento del cranio, fosse traslato nella chiesa di Santa Maria della Natività, dove ancora oggi è custodito all’interno di una teca. Pochi anni dopo il santo medico di Alessandria d’Egitto fu proclamato patrono della città di Portici. Da allora il culto è andato via via intensificandosi, richiamando in città devoti di altri centri campani e di altre regioni italiane, che ogni anno fanno visita al santuario. In particolare, la  prima domenica di maggio, in occasione della festa e della processione della statua, preceduta dalle antiche Arciconfraternite di Portici, rappresentate dai membri del sodalizio, nelle loro vesti tradizionali e dal grande stendardo, sormontato alla  cima dell’asta da un pennacchio di piume bianche. Tanti i devoti, molti dei quali vestiti di colore amaranto. Per tutta la città una festa di colori e di suoni, con i petali di fiori e i coriandoli lanciati dai balconi, durante il passaggio del santo, trasportato a spalla a simulare il suo incedere glorioso per le vie della città. Un momento di grande pathos, di forti emozioni e di profonda fede, che da secoli sopravvive ai tanti problemi e alle quotidiane difficoltà di un territorio e  della sua gente.   


La redazione (2013-06-04 12:50:37)