Presentato nel corso della due giorni di interventi di illustri relatori il progetto di salvaguardia delle mura di Alatri
Imponenti, avvolte da un’aura di mistero e da un fascino intramontabile. Da anni oggetto di ricerche e di studi per comprenderne la genesi e la funzione, le mura in opera poligonale di Alatri sono state nuovamente al centro del seminario internazionale, che si è tenuto nella città ernica. Accanto alle note cinte murarie di Alatri, realizzate con la giustapposizione di grandi massi, gli studiosi intervenuti al seminario, alcuni dei quali di caratura mondiale, hanno analizzato altri esempi laziali ed esteri di mura poligonali ed esaminato, nella seconda giornata di studi, strutture architettoniche ed urbanistiche, non necessariamente in opera poligonale, delle cosiddette città del calcare del Lazio. Per la città di Alatri, al suo quinto seminario internazionale, si è trattato di un evento di notevole spessore culturale, che ha ottenuto l’alto patronato della Presidenza della Repubblica e del Ministero dei Beni Culturali, ed il patrocinio della Soprintendenza ai Beni Archeologici del Lazio, dell’assessorato alla cultura della Regione Lazio e della Provincia di Frosinone. Due giorni di studi presso il Palazzo Conti Gentili promossi dall’amministrazione comunale di Alatri, che, proprio nel corso del seminario, ha presentato il piano di intervento per il restauro e la riqualificazione di angoli e spazi dell’Acropoli, delle mura della cinta, del caratteristico “Pizzo Pizzale”, di Porta Maggiore e della cisterna romana. Interventi finanziati che dovrebbero iniziare a breve, mentre si studiano nuovi progetti per rendere fruibile l’area anche a persone diversamente abili, nell’ottica della valorizzazione e tutela di un bene di eccezionale importanza, monumento simbolo della città di Alatri e dell’intera Ciociaria, sempre più apprezzato da studiosi di fama internazionale.