FROSINONE - UNA PETIZIONE POPOLARE ED ALTRE INIZIATIVE PER TUTELARE LE TERME ROMANE

La Consulta delle Associazioni della cittą capoluogo fa appello al Comune e alla Soprintendenza per salvare il sito archeologico


Sono decise ad andare avanti, senza tentennamenti né sconti, le ventidue associazioni riunite nella consulta della città di Frosinone, scese in campo per difendere il patrimonio storico ed archeologico del capoluogo, a lungo offeso da una invalsa cultura del cemento. Una stortura testimoniata dall’edificio costruito negli anni ’60 sui resti dell’anfiteatro romano, che non deve ripetersi per le terme romane, riaffiorate nell’area adiacente la Villa Comunale, oggi al centro di una petizione avviata dalla Consulta delle Associazioni, volta a difendere i resti dell’impianto termale, risalente al III –IV sec. d.C., da un intervento di cementificazione della zona con il progetto immobiliare denominato “I Portici”. Quattro gli obiettivi principali di quella che le associazioni definiscono una battaglia per la legalità, per la correttezza delle procedure, per la tutela e la valorizzazione del sito archeologico delle Terme Romane e di altri tesori della città. Ad illustrarli, nel corso di un incontro inserito nell’Happening “Ri-scopriamo le Terme”, svolto presso la Villa Comunale del capoluogo, il presidente della Consulta, Francesco Notarcola, ed altri membri delle associazioni, coinvolte nell’azione di tutela che mira ad ottenere il vincolo archeologico sull'area delle terme romane, la creazione di un polo museale nel capoluogo dedicato alla ricerca storica sui Volsci e al recupero dei reperti rinvenuti, di cui si sono perse le tracce, la redazione di una Carta archeologica comunale e la creazione di gruppi locali che vigilino sulla salvaguardia del patrimonio artistico e archeologico. Finalità che la consulta intende illustrare durante un consiglio comunale straordinario appositamente convocato, come richiesto dalle associazioni che oggi, pur verificando una maggiore attenzione da parte degli amministratori locali nei confronti della questione, lamentano ancora l’assenza di un atteggiamento univoco e di risposte chiare, anche a seguito della diffida indirizzata dalla società Nuova Immobiliare, proprietaria dei terreni in oggetto, al consiglio comunale nel giorno della votazione di una mozione a tutela delle terme romane. Un atto fortemente condannato dalla Consulta, che ora chiede un intervento deciso dell’Amministrazione comunale di Frosinone e della Soprintendenza, finalmente a tutela dei siti archeologici della città.  


La redazione (2011-05-18 18:07:47)